Maserati A6GCM

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Vettura Maserati (Tipo da corsa monoposto per formula 2) A 6 GCM-2000.

Ho visto un servizio su una vettura da competizione del 1953 , la Maserati A6GCM , ho pensato di pubblicarne una recensione.
La A6 GCM è un’autovettura da competizione monoposto costruita dalla Maserati dal 1951 al 1953.
Il primo modello datato 1951 aveva il telaio era derivato dalla Maserati 4CLT/48, ma si dimostrò non adeguato per la grande potenza del motore. Il modello fu quindi modificato più volte, e al debutto nelle competizioni, al Gran Premio d’Italia del 1952, il telaio fu irrobustito, il motore fu rivisto e fu prevista la doppia accensione Magneti Marelli. Nel 1953, con l’arrivo alla Maserati di Gioacchino Colombo la A6 GCM fu completamente rivisitata. Il propulsore fu potenziato e il telaio fu costruito tubolare con una struttura a traliccio, molto resistente agli sforzi torsionali unito ad una carrozzeria con un muso più basso e affusolato. Con queste migliorie la A6 GCM spezzò l’egemonia della Ferrari nei Gran Premi. Nel 1953 una A6 GCM vinse il Gran Premio d’Italia con alla guida Juan Manuel Fangio. In totale ne furono realizzati 12 esemplari.

Il la sigla del nome derivava da:
• A6: il nome della serie, “A” da Alfieri (uno dei fratelli Maserati), “6” per 6 cilindri;
• G: “ghisa”, il materiale del monoblocco;
• C: “corsa”;
• M: monoposto.

Il motore in linea a sei cilindri da due litri di cilindrata con doppio albero a camme in testa e 12 valvole, 3 carburatori Weber doppio corpo, erogava da 160 CV a 197 CV di potenza. Il propulsore fu sviluppato da Alberto Massimino e Vittorio Bellentani in tre serie, ed aveva le seguenti caratteristiche:
• Inizialmente aveva 1987 cm³ di cilindrata (a corsa lunga, alesaggio x corsa 72,6×80 mm) con un rapporto di compressione di 13,5:1, ed erogava 160 CV di potenza. Questa versione fu costruita dal 1951 al 1952;
• La serie successiva aveva una cilindrata di 1988,1 cm³ (corsa breve, 75×75 mm, e rapporto di compressione 13,5:1 con doppia candela di accensione) ed erogava 180 CV. Fu fabbricato nel 1952.
• L’ultima versione aveva una cilindrata di 1959,5 cm³ (corsa ancora più corta 76,2×72 con un rapporto di compressione 12:1 con doppia candela di accensione) ed erogava 197 CV. Fu costruito nel 1953.

Il motore era associato ad un cambio a quattro rapporti e permetteva alla vettura di raggiungere i 250 km/h di velocità massima.
Il telaio fu sviluppato da Medardo Fantuzzi. La vettura era fabbricata in alluminio pesava tra i 550 kg ed i 570 kg, a seconda del motore usato.
Le sospensioni posteriori erano ad assale rigido con molle a balestra di tipo cantilever, mentre quelli anteriori erano a molle elicoidali. Entrambi erano combinati con ammortizzatori “Houdaille” e barra stabilizzatrice.
freni erano a tamburo a comando idraulico.
Il passo era compreso tra i 2280 mm ed i 2310 mm dell’ultima versione. La carreggiata anteriore fu inizialmente 1278, poi ridotta a 1200 mm, quando la vettura ebbe delle ruote più larghe nell’ultima versione. Per lo stesso motivo la carreggiata posteriore fu ridotta da 1225 mm a 1160 mm.
Cambio di velocità. Quattro rapporti – Terza e quarta sincronizzate – 2^ sempre in presa – Lubrificazione del cambio a pompa – Rapporti: Prima 2,5 – seconda 1,57 – terza 1,19 – quarta 1 – R.M. 3,33.
Frizione a due dischi a secco.
Ponte rigido, con rinvio ad ingranaggi cilindrici e coppia conica a dentatura elicoidale.
Albero di trasmissione in acciaio ad alta resistenza.
Ruote a raggi tipo Rudge con cerchione in duralluminio.
Pneumatici per circuiti misti e poco veloci:
Anteriori 16 x 5,25 su cerchi 16 x 400.
Posteriori 16 x 6,00 su cerchi 16 x 400.
Pneumatici per circuiti veloci:
Anteriori 16 x 5,25 su cerchi 16 x 400.
Posteriori 16×6,50 su cerchi 16×450.
Serbatoio carburante posteriore, da litri 180.
Serbatoio olio posteriore da litri 15.
Carburante: miscela a base di alcool metilico, benzolo, acetone.

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