La Dino 246, anche nota come Ferrari Dino 246, è un’autovettura a motore centrale-posteriore stradale (evoluzione del modello 206 GT) costruita tra il 1969 e il 1973 dalla casa automobilistica italiana Ferrari. Il nome Dino era in omaggio allo scomparso figlio di Enzo Ferrari mentre la sigla 246 indicava la cilindrata di 2,4 litri ed il numero di cilindri 6 con disposizione a V.
La Dino 246 venne prodotta in diverse versioni sia coupè (GT) che spider (GTS) tra il 1969 e il 1973. La 246 era la naturale evoluzione della precedente 206 dalla quale differiva sotto molti punti di vista. La carrozzeria fu ideata dal designer della Pininfarina Aldo Brovarone ed il motore era derivato dall’ultimo propulsore sportivo progettato da Alfredo “Dino” Ferrari, scomparso nel 1956. Si trattava di un V6 di 65° trasversale, primo motore di questo tipo montato su un veicolo della casa di Maranello che aveva, fino ad allora, sempre preferito propulsori a 12 cilindri.
La 246 venne presentata al Salone di Torino nel 1969 principalmente per competere con la Porsche 911, una sportiva più evoluta della 206. Il motore venne modificato adottando un blocco motore in ghisa, più pesante ma anche più robusto e meno sensibile alle vibrazioni e venne aumentata la cilindrata da 2000 a 2400 cm³, aumentando l’alesaggio e la corsa. Tutto ciò portò ad un aumento di potenza fino a 195 CV a 7600 giri/min e la coppia a 34,1 Kgm a 5500 giri/min.
Anche la carrozzeria venne modificata non tanto nella linea quanto nei dettagli, come il tappo del serbatoio non più esterno cromato ma incassato e coperto da uno sportellino in tinta, e nel materiale, infatti la scocca della 246 è realizzata in acciaio, con solo porte e cofani in alluminio, pur rimanendo assemblata dalla carrozzeria Scaglietti di Modena. Poi la vettura aumentò di dimensioni con il passo più lungo di 58 mm, la lunghezza totale maggiore di 90 mm e l’altezza di 76 mm. Tutto ciò aumentò l’abitabilità e l’accessibilità al vano motore per le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Tutte queste modifiche aumentarono il peso della vettura di 203 Kg, tutto ciò non inficiava più di tanto sulle prestazioni grazie al corrispettivo aumento di potenza messa a disposizione dal nuovo motore.
La Dino 246 GT venne prodotta in 3 versioni durante il corso degli anni. La prima fu la versione “L” costruita tra il 1969 e il 1971 che manteneva il fissaggio a “gallettone” delle ruote sul nuovo telaio allungato. Nel 1971 venne lanciata la versione “M” con nuovi cerchi in lega con fissaggio a 5 bulloni e gomme 205/70 VR 14, carreggiata posteriore più larga di 30 mm e nuovi freni a disco ATE insieme a nuovi interni più accessoriati. Nel 1972 fu lanciata la definitiva versione “E” che aveva invece diversi carburatori Weber doppio corpo DCNF/13 e paraurti leggermente diversi e più spigolosi.
Proprio sulla base della “E” nel 1972 venne svelata la versione spider della Dino, la 246 GTS. Questa differiva dalla versione GT per il tettuccio rigido asportabile tipo “Targa” e un disegno diverso del padiglione Oltre al tettuccio asportabile, la GTS si identifica anche per l’assenza del finestrino posteriore, rimpiazzato da un pannello in metallo provvisto di tre sfoghi d’aria rettangolari, destinati a migliorare la ventilazione dell’abitacolo. In una fase successiva della produzione furono adottate delle ruote Campagnolo più larghe e con un disegno diverso da quello delle precedenti Cromodora, abbinate a parafanghi più svasati Inoltre, i sedili furono sostituiti con un modello simile a quelli della “Daytona”, dotato di una lavorazione più elaborata composta di sottili fettucce di pelle con tre feritoie di sfogo per l’aria dell’abitacolo.
Caratteristiche tecniche
MOTORE
Motore posteriore, trasversale, 6V 65°
Alesaggio e corsa 92,5 x 60 mm
Cilindrata unitaria 403,20 cm3
Cilindrata totale 2419,20 cm3
Rapporto di compressione 9:1
Potenza massima 143 kW (195 CV) a 7600 giri/min
Potenza specifica 81 CV/l
Distribuzione bialbero, 2 valvole per cilindro
Alimentazione 3 carburatori Weber 40 DCN F/7
Accensione mono, 1 spinterogeno
Lubrificazione carter umido
Frizione monodisco
AUTOTELAIO
Telaio tubolare in acciaio
Sospensioni anteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
Sospensioni posteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
Freni a disco
Cambio 5 rapporti + RM
Sterzo pignone e cremagliera
Serbatoio carburante capacità 65 l
Pneumatici anteriori 205/70 VR 14
Pneumatici posteriori 205/70 VR 14
CARROZZERIA
Tipo di carrozzeria berlinetta, 2 posti
Lunghezza 4235 mm
Larghezza 1700 mm
Altezza 1135 mm
Passo 2340 mm
Carreggiata anteriore 1425 mm
Carreggiata posteriore 1430 mm
Peso 1080 kg a vuoto
PRESTAZIONI
Velocità massima 235 km/h
Dino 246 GT
Dino 246 GTS