Lamborghini Countach

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Emozioni da una autovettura da favola , un’autentica auto da sogno la Lamborghini Countach.
La Countach è una vettura sportiva ideata dalla Bertone e poi prodotta dalla Lamborghini. Progettata da Paolo Stanzani, con la linea disegnata da Marcello Gandini (lo stesso che disegnò auto prestigiose come la Lamborghini Miura, l’Alfa Romeo Montreal  e la Lancia Stratos), che all’epoca lavorava per Nuccio Bertone. La Countach è un’auto che ha fatto storia. Il prototipo venne presentato nel 1971 e la produzione della vettura terminò nel 1990, quando dopo quasi 20 anni di produzione lasciò il posto alla Diablo. Questa vettura fece conoscere a tutto il mondo la carrozzeria con lo stile a cuneo.
Il nome della vettura deriva, a differenza di molti altri modelli Lamborghini, non da una razza di tori da combattimento, ma da «countach!», espressione in lingua piemontese che esprime stupore e meraviglia, traducibile in italiano come “accidenti
La vettura era molto larga e bassa (1,06 m) e si riconosceva subito per le sue linee diritte e ad angolo. La caratteristica fondamentale della vettura era data dalle porte che, incernierate sul davanti, si aprivano ruotando verso l’alto. Questa caratteristica però non era un puro esercizio di stile ma era legata alla difficoltà, data la larghezza della vettura, di dotarla di porte a apertura laterale che nell’uso normale si sarebbero potute rivelare troppo ingombranti. La carrozzeria della vettura era realizzata con pannelli trapezoidali di alluminio, utilizzati anche nelle costruzioni aeronautiche, montati su un telaio tubolare in acciaio. Per quanto questa costruzione fosse molto costosa, garantiva anche la realizzazione di un telaio che fosse nello stesso tempo leggero e rigido. Le parti inferiori della carrozzeria erano realizzate in fibra di vetro. Il gruppo fari anteriore era a scomparsa.
Il motore che inizialmente doveva essere montato sulla vettura era il famoso Lamborghini V12 portato alla cilindrata di 4971 cm³, in seguito questo venne accantonato, a causa di alcuni problemi di sviluppo e soprattutto a causa della poco felice situazione economica in cui versava l’azienda in quel periodo, per cui la vettura venne motorizzata con il V12 da 3929 cm³, già montato trasversalmente sulla Miura e adattato alle nuove specifiche: disposizione longitudinale con cambio nell’abitacolo e albero di trasmissione che riporta il moto alle ruote posteriori raggiungendo il differenziale mediante un apposito passaggio ricavato all’interno del blocco motore, sotto all’albero a gomiti. La sigla LP 400 che contraddistingue questa vettura sta appunto a indicare la disposizione del motore e la cilindrata. Tale scelta di disporre il propulsore longitudinalmente rispetto al corpo vettura e davanti all’asse posteriore, col cambio posto ancora più avanti, fu fatta per concentrare al massimo i pesi verso il centro della vettura, seppur dovendo concedere qualcosa in merito all’altezza del baricentro. Successivamente le motorizzazioni aumentarono dagli iniziali 3929 cm³ e 375 cv del 1982 ai 5127 cm³ e relativi 455 cv degli ultimi modelli nel 1990.
Voglio citare un aneddoto , nel 1984 a seguito dell’annuncio dell’arrivo sul mercato della Ferrari Testarossa spinse la Lamborghini a migliorare ulteriormente la Countach, per non rimanere indietro a livello prestazionale. L’ultima versione montava un V12 migliorato, con una cilindrata aumentata a 5.167 cm³ e l’importante novità delle quattro valvole per cilindro. Era equipaggiato con sei carburatori verticali Weber 44 DCNF.(l’adozione di questo gruppo di carburatori, che erano montati sopra al motore, ridusse ancora la già scarsa visibilità posteriore).
A quanto disse Valentino Balboni, noto collaudatore Lamborghini, il motore al banco di prova riusciva a erogare senza problemi 470 cavalli a 7000 giri (addirittura 500 con un motore ottimizzato), ma la casa decise di dichiararne solo 455 per avere un “asso nella manica” nel caso in cui la Ferrari Testarossa si fosse rivelata più potente. Quando la Testarossa entrò in produzione e si seppe che il suo motore aveva una potenza di “soli” 390 cavalli, la Lamborghini decise di mantenere inalterati i dati ufficiali.

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