Ford Gran Torino

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Dalla visione del film “Gran Torino” il cui protagonista Clint Eastwood era possessore di una magnifica Ford il cui esemplare dava il titolo al film l’idea di recensire questa modello iconico della casa di Detroit. La stessa vettura, come non ricordarla, fu protagonista della famosa serie a cavallo degli anni ’80 “Starsky & Hutch”. Per quattro le stagioni, racconta le avventure di due poliziotti della città fittizia di Bay City e la loro compagna fidata era una Ford Gran Torino rossa versione 1972.

La Ford Gran Torino, un’icona americana con il nome italiano.

È un’auto “Born in the USA”, tipicamente americana nelle linee, nella concezione, nell’aspetto. Eccessiva nelle dimensioni tanto che in Europa la definirebbero “troppo grande”, mentre per gli americani è semplicemente “comoda e spaziosa”.

Nel 1968 Ford decide di rimpiazzare la Fairlane con una nuova coupé. Nasce così la Ford Torino, lunga più di 5 metri e larga 2, col nome della città di Torino, in quanto il capoluogo piemontese, sede di FIAT e Lancia, viene vista negli USA un po’ come la Detroit d’Italia.

La Torino viene fabbricata in diverse versioni: coupé due porte, berlina e familiare a quattro porte e cabriolet a 2. Disponibili più motorizzazioni, dal V8 a 4900 cm³ al 6400 cm³ Ford FE serie 390 progettato direttamente dal Marchio. Per risaltare la versione sportiva, viene anche lanciato il modello GT.

L’anno dopo escono le prime versioni alternative. La Ford Torino Cobra che monta il motore Ford Cobra 428 da 7000 cm³, con cambio manuale a quattro marce, sospensioni potenziate, scarico doppiato e rinnovato con sedili ribaltabili. Come optional un cofano dotato di presa d’aria che aumentava le prestazioni ad alto numero di giri oppure un differenziale autobloccante.

Prima della fine degli anni Sessanta, esce anche la Talladega, versione più aerodinamica per garantire prestazioni migliori. Le performance sono così eccellenti da indurre la Ford a produrre pochi esemplari del modello da corsa, e la vettura viene iscritta al campionato NASCAR.

Nel 1972, con la nuova calandra a “bocca di pesce“, viene proposto il restyling più famoso e aggressivo di tutte le versioni. La GT cambia nome in Gran Torino o Gran Torino Sport (differiva solo per il paraurti anteriore). Un solo motore presente, il Cleveland 351 da 5800 cm³, capace di erogare una potenza di 265 CV a 4200 giri al minuto.

La velocità di punta comunque non supera i 190 km/h. Cambio automatico, sospensione a ruote indipendenti, freni anteriori a disco e sterzo servoassistito: sono le altre caratteristiche rilevanti della macchina. Nel 1973 un grande paraurti sostituisce il precedente modello cromato e viene posto a filo della carrozzeria in quanto la nuova norma Ford prevede che ad un impatto frontale a 5 miglia orarie la fanaleria rimanga integra.

Sono disponibili 4 versioni: Hard-top o Regular Roof, 4 porte, Sedan station wagon e la Gran Torino Sport, che riprende le forme modello dell’anno precedente.

La Ford Gran Torino, derivata dalla Ford Torino rimase però in produzione solo fino al 1976, ma rimane immortale e nel cuore degli appassionati ancora oggi. Viene da sempre considerata il simbolo della libertà e del culto dell’automobile e del sogno americano, sempre al fianco di vetture del calibro di Dodge Charger o la cugina Ford Mustang.

Il design della Ford Gran Torino è realizzato per mangiare l’asfalto, fin dal frontale dove spiccano i gruppi ottici orizzontali con all’interno due cerchi caratteristici del modello con in mezzo una griglia ampia e lineare, oppure a bocca di pesce, per far posto ad un cofano lungo e pronunciato. I proiettori, nonostante la loro piccole dimensioni, fanno un’ottima luce. Anche la parte inferiore, con lo spoiler, trova il giusto sfogo alla rabbia della Gran Torino con la parte finale che divora la strada. Il cofano ha linee curve e basse che tendono a fendere l’aria, al centro della versione remake spicca per l’enorme apertura dove si trova la presa d’aria del motore.

Il laterale schiacciato si dimostra massiccio grazie al largo uso dei lamierati rispetto alla superficie vetrata e delle due porte anche dei cerchi da 15 o 16 pollici che riempiono gli importanti passaruota che sprigionano cattiveria da tutti i pori. Il lungo posteriore risulta essere degno della Ford Torino di serie, si trova infatti il classico lunotto tagliato che non include alcun spoiler, ma lascia spazio all’immancabile fanaleria rettangolare che esalta le linee massicce di questa Ford Gran Torino. Nella parte inferiore si trovano i due ponenti scarichi cromati che fanno sentire l’inconfondibile rombo della Gran Torino.

Gli interni della Ford Gran Torino rappresentano un’esperienza emotiva, si perché gli ingegneri Ford hanno voluto restituire al guidatore un’esperienza di guida più unica che rara. Al tempo stesso i sedili in pelle si dimostrano subito estremamente comodi e avvolgenti anche in tre occupanti nella parte anteriore.

Ora anche il volante risulta essere bello a vedersi, ma poco preciso come ci si aspetterebbe da una sportiva dura e pura come questa Ford Gran Torino. CI si siede in basso è vero, ma si viene subito avvolti da una plancia con inserti in pelle e radica che dimostrano il lusso di questa vettura. Il fiore all’occhiello degli interni è il contachilometri posto davanti al guidatore poiché è caratterizzato da quattro cerchi identici in design orizzontale che forniscono tutte le informazioni necessarie. Nella parte centrale del tunnel si trovano le leve del clima, la radio ed i comandi necessari per i più importanti controlli della Gran Torino. Proprio lì davanti si trova la leva del cambio automatico.

La Ford Gran Torino, rimane una vettura a due porte adatta anche alla famiglia ed ai suoi occupanti che trovano la loro strada in maniera discreta. Posteriormente si trova un bagagliaio da 450 litri sufficienti per caricare le valigie di un weekend con tutta la famiglia.

Dalla Ford Gran Torino ci si può aspettare solo una cosa: un motore mostruosamente grande che fu anche il cruccio stesso della vettura, merito della sua innata voglia di mostrarsi che l’ha caratterizzata. Si tratta di mostro tutto americano che sa farsi sentire al momento giusto sprigionando tutta la sua rabbia, pur restando pastoso nella guida. Sono i cavalli americani che fanno impazzire tutti, il motore è davvero grosso e imponente anche nel vano motore dove trova il suo degno ruolo.

Sotto il cofano rombava un 351 V8 Cleveland da ben 5.8 litri da 265 cavalli, con una valvola di scarico contenuta nell’impianto di scarico emette un rombo spettacolare ed è capace di borbottare ai bassi regimi o di far cantare il motore tanto il da farsi sentire anche all’interno dell’abitacolo. Il cambio automatico riesce a gestire bene tutta la coppia che sprigiona il motore dalla Ford Gran Torino coniugandosi bene con la trazione posteriore.

Le concorrenti della Ford Gran Torino si contavano sulle dita di una mano, d’altro canto rappresentava un’icona, e per questo non era facile avere un raffronto, specialmente in Europa, dove motori così grandi non venivano venduti.

La Ford Gran Torino rimane un’icona dello stile di vita americano che non potrà mai passare di moda ed è doveroso renderle omaggio con questa versione che rimane al passo con i tempi e migliora di volta in volta, anche se, il suo motore V8 ha un bel sound non regala più le emozioni di una volta, si è vero fa ancora battere il cuore e farsi sentire, d’altro canto chi cerca una vettura così non sta di certo a guardare l’ultimo modello di veicolo green o elettrico. Chi vuole una Ford Gran Torino vuole un pezzo d’America e del cinema americano tanto da farla importare proprio dagli States, ma d’altro canto al cuor non si comanda.

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