Maserati 150S

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Visto il successo che i Fratelli Maserati stavano avendo con le loro piccole OSCA, i vertici della casa modenese decisero che era venuto il momento di dar vita a una piccola auto nella versione stradale e corsa che potesse aumentare sia il successo di vendite che quello sportivo. Scartata l’idea stradale per mancanza di fondi si decise di puntare su quello sportivo creando una piccola vettura da competizione, fu prodotta da Maserati dal 1955 al 1957. Fu preparata, similmente alla 200S, per sostituire le obsolete varianti da competizione della A6GCS. Non aveva portiere ed era a due posti. Segnò il ritorno del motore a quattro cilindro per le auto da corsa. Fu prodotta in soli 25 esemplari.

Il progetto della vettura, chiamato “Tipo 53” fu iniziato da Vittorio Bellentani (1953) ed utilizzava un motore da 1484,1 cm³ di cilindrata (140 cv di potenza a 7500 giri al minuto). Questo propulsore fu inizialmente provato su una barca da Liborio Guidotti (1954). Una rivisitazione della vettura ci fu nel 1956 per opera di Medardo Fantuzzi. La carrozzeria della prima serie s’ispirò a quella installata sulla 300S e fu sviluppata da Celestino Fiandri. Questa versione vinse la variante “dimezzata” dei 1000 km del Nürburgring (1955) con Jean Behra. La classica 1000 km non fu disputata infatti tutti gli anni, ma vi furono alcune edizioni, come quella del 1955, sostenute sulla distanza di 500 km. In questa gara il pilota della Maserati si lasciò alle spalle 13 Porsche. A molti dei 25 esemplari prodotti fu montato il motore della 200S, così da poter partecipare alla classe 2 litri.

Molte vetture furono vendute a clienti privati. La cosa non deve stupire, cioè la vendita di automobili da competizione a privati. Per essere omologate dalla FIA nella relativa categoria (in questo caso sport-prototipi) dovevano, infatti, essere prodotte in un certo numero, altrimenti sarebbero state considerate prototipi puri (se ne poteva costruire anche uno solo) ed avrebbero corso in un’altra categoria. Tra i primi acquirenti della 150S ci fu Alejandro De Tomaso, fondatore della casa automobilistica De Tomaso.

La versione da strada della 150S fu la 150 GT (1957). Carrozzata da Medardo Fantuzzi, fu costruita sul telaio della Maserati 200S. Era equipaggiata dallo stesso motore della 150S. Era quindi un quattro cilindri con una cilindrata di 1484 cm³. Sviluppava una potenza di 130 cv a 7500 giri al minuto. Raggiungeva la velocità massima di 200 km/h.

 Il motore 4 cilindri permetteva una velocità massima di 230 Km/h sviluppando 140 cv con un peso di 630 Kg. Fu il successo di Jenn Behra nella difficile gara del Nurburgring  del 1956 a decretare il successo di ordini e di vendite della 150 S. La vittoria fece si che l’auto ebbe un ulteriore sviluppo specie aereodinamico che Giulio Alfieri volle a tutti i costi perché l’auto secondo la sua tesi era riuscita si a vincere in Germania ma grazie più che altro alla grande qualità del suo motore. Cambiò la coda non più rotonda ma tronca e si  chiuse la parte inferiore per ottimizzarne i flussi. Anche i telai che fino all’ora erano stati prodotti  in sede, furono commissionati alla GILCO. Furono le prime sconfitte subite in gara ma soprattutto il bisogno di seguire in Maserati  altri progetti che lo sviluppo della 150 S non fu proseguito

Per quanto riguarda lo chassis i tecnici si avvalsero di telaio tubolare con sospensione anteriore De Dion che permisero alla vettura di allinearsi alla concorrenza e anche alla gamma interna di vetture Maserati.

Sul finire del 1957, mentre il progetto 150S era nella sua fase conclusiva dopo la produzione di circa 25 barchette, in via Ciro Menotti prese il via l’allestimento di una Spider stradale (con numero di telaio e motore sconosciuti) ottenuta dall’amalgama di elementi tra loro molto eterogenei.

Si trattava di un prototipo che avrebbe dovuto rispolverare l’iniziale opportunità di declinare la 150S anche in una più elegante e fruibile versione stradale.

Si partiva da un telaio modificato della 200S, con ponte posteriore della A6 GCS/53 e con frizione, cambio, sterzo e mozzi della A6G/54.

Il motore, il 4 cilindri bialbero di 1.500 cc fu adattato all’uso stradale con riduzione del rapporto di compressione e sistema di lubrificazione più semplice.

La carrozzeria fu affidata a Fantuzzi, magistrale interprete dello stile Maserati sulle barchette sport. Questi, in verità, non aveva mai esercitato fino a quel momento il suo genio creativo su una Maserati stradale.

Ne uscì uno spider dallo stile molto elegante e pulito, perfettamente in linea con lo spirito di una vettura del Tridente, apoteosi di eleganza e di sportività sugli stessi volumi.

Purtroppo la 150 GT Spyder nacque in un momento molto difficile per la Maserati. Il 1957, ultimo anno di militanza ufficiale nelle corse (seconda a fine stagione nel Campionato Mondiale Marche dietro alla Ferrari), fu un anno di forte ridimensionamento con concentrazione sui clienti privati sportivi e sulla stupenda 3500 GT carrozzata Touring.

La 150 GT Spider non fu deliberata per la produzione.

150S GT Spider

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