La Triton è una motocicletta di tipo Special, realizzata a livello artigianale negli anni cinquanta e sessanta, che nasceva dall’unione del motore della Triumph Bonneville con il telaio prodotto dalla Norton. La denominazione Triton è l’acronimo dei marchi Triumph e Norton.
Questa tipologia di moto composita era molto diffusa nell’ambiente Café Racers e, all’epoca, rappresentava la massima espressione della moto sportiva inglese.
All’inizio degli anni cinquanta in Inghilterra non erano disponibili moto sportive di serie come le race-replica di oggi. I rockers, che avevano il desiderio di cavalcare moto simili a quelle che gareggiavano sui circuiti Inglesi, avevano però la possibilità di comprare i pezzi per elaborare le loro moto presso i vari preparatori: Paul Dunstall per la Norton, Eddie Dow per la BSA, i fratelli Rickman con i loro telai Metisse e tanti altri. Così nacquero le Cafe Racer, le prime special sportive dell’era moderna. Strutture ridotte all’osso, telai derivati dai GP e motori preparati: questo il loro biglietto da visita. Triton è stato il marchio più rappresentativo di questo fenomeno.
Naturalmente l’estetica della moto finita era legata a parecchi fattori: al gusto del proprietario, ai pezzi scelti e soprattutto alla disponibilità economica. Ecco quindi nascere un numero incredibili di motociclette sportive ognuna diversa dalle altre.
Tutto ebbe inizio nel 1950 quando i fratelli McCandless di Belfast costruirono un nuovo telaio per il Norton Manx, un doppia culla continua, realizzato in tubi Reynolds 531, tutto saldato con il canotto di sterzo triangolato che rese immediatamente tutti gli altri telai dell’epoca preistorici. Harold Daniels, pilota di punta della Norton, dopo averlo provato, disse che era così confortevole che sembrava di dormire su un letto di piume, ecco perchè il nome FEATHERBED. Nel novembre del 1951, al Salone di Londra viene presentata la sua versione stradale denominata Wideline. Durante la sua carriera il Featherbed viene più volte modificato. Essendo stato costruito intorno ad un motore monocilindrico ad asse a camme in testa, il telaio era largo ed alto e questo permetteva di metterci dentro qualsiasi motore creando vari ibridi: infatti montandoci il motore Ariel 1000 quattro cilindri diventava NORIEL, con il motore BSA Gold Star diventava NORBSA, con il motore Vincent diventava NORVIL, con il motore Triumph diventava TRITON. Quest’ultimo era il più diffuso perché si trovavano molte Triumph dai demolitori ed i pezzi per elaborare i motori erano facilmente reperibili e meno costosi rispetto al Norton o al BSA Gold Star.
In quel periodo il moto con le prestazioni migliori era il Triumph Bonneville, ma il suo telaio era “un cammello incinto che scodinzola”, quindi perchè non costruire una special unendo il motore ed il telaio migliori?
Nel 1960 il telaio Norton Featherbed subì una modifica cambiando la larghezza della culla che reggeva la sella, da quel momento per distinguere i due modelli venne chiamato Featherbed Wideline il primo, entrato in produzione nel 1950, e Featherbed Slimline il secondo.
Il modo più economico per avere una Triton era sostituire da una motocicletta Norton il motore con uno Triumph lasciando inalterata la ciclistica. Poi secondo il budget a disposizione si montavano il serbatoio dell’olio e della benzina in alluminio, Il freno anteriore Manx, i cerchi in alluminio, i carburatori Amal GP in magnesio, i collettori di scarico più rastremati chiamati swept-back con le marmitte del Gold Star che avevano un suono particolare. Al posto dei supporti del faro anteriore originale si metteva quelli di John Tickle che aveva a catalogo tante altre parti come pedane arretrate, mezzi manubri ed altro. All’inizio degli anni sessanta il Norton Manx non era più molto competitivo e con l’avvento di una nuova categoria di auto monoposto da competizione Cooper motorizzata dal motore Manx, sul mercato si trovavano delle ciclistiche complete a poco prezzo. Le persone più agiate mettevano dentro un motore Triumph ed ecco un bella TRITON con estetica e ciclistica da corsa .
All’epoca la Triton era definita “the best engine in the best frame” letteralmente “il miglior motore nel miglior telaio”.
Per chi non era capace ad eseguire le varie modifiche c’erano parecchi specialisti, uno per tutti Dave Degens, che aveva un negozio a Londra chiamato Dresda Autos, che è anche riuscito a vincere una 24 ore di Barcellona con una Triton nel 1964 e che continua ancora oggi a costruire Triton. Il suo telaio Dresda ricorda molto il “letto di piume” pur avendo ha i tubi di diametro minore.











