Ferrari 375 Indy

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La Ferrari 375 Indy è la vettura con cui la Scuderia Ferrari prese parte alla 500 Miglia di Indianapolis per la prima volta nella sua storia. Essa è direttamente derivata dalla 375 di F1.

Negli anni cinquanta, nonostante fosse disertata in massa dalle scuderie non americane, la 500 Miglia di Indianapolis era comunque una gara valida per il mondiale di Formula 1. Così nel 1952 la Ferrari decise di prendervi parte con la 375 F1 sperando di replicare i successi della Maserati del 1939 e 1940.

La scintilla che ha convinto l’Ing. Ferrari ad accettare una simile trasferta a stelle e strisce si può riassumere in una visita a Maranello dell’amico Luigi Chinetti, importatore delle vetture del cavallino rampante per il Nord-America, assieme al magnate Gerry Grant, presidente della Grant Piston Ring Company, il quale gli promise  l’apporto finanziario di cui Ferrari aveva bisogno per la trasferta sul catino dell’Indiana. Ferrari sempre attento alle finanze , si convinse , inoltre un po’ di pubblicità oltre confini non farà di certo male e poi c’è Lui, il futuro e nostrano Campione del Mondo di F1 che ha tanto insistito in una partecipazione Nino Farina. Con Farina (che poi declinerà l’incarico) ed altri due americani si cimenterà nel catino dell’Indiana.

Naturalmente la 375 F1 aveva bisogno di opportune modifiche che le permettessero di poter resistere alle sollecitazioni del catino di Indianapolis che avrebbero reso inguidabile e inaffidabile una Formula 1 normale. Il telaio fu quindi modificato nel passo (allungato) e irrobustito così come le sospensioni che vennero indurite e vennero adottati pneumatici più grandi Firestone al posto dei Pirelli utilizzati nel vecchio continente. Il motore fu portato a 400 CV a 7.500 giri/min. grazie alla modifica del rapporto di compressione e all’adozione di nuovi carburatori Weber a quattro corpi. Fu anche modificata la presa d’aria dinamica sul cofano per migliorare l’afflusso d’aria ai carburatori. In questa configurazione la F1 fu denominata 375 Indy.

La prima apparizione della 375 Indy avvenne al Gran Premio di Torino del 1952 con alla guida Luigi Villoresi che si aggiudicò la gara. Ai primi di maggio il Cav. Bazzi, i meccanici Meazza e Reggiani, il D.S. Nello Ugolini e il giornalista sportivo Giovanni Canestrini, accompagnati da Aurelio Lampredi e dal pilota Alberto Ascari, partirono per gli Stati Uniti per prendere confidenza con la pista. A finanziare la spedizione ci pensò Aldo Daccò, distributore per l’Italia delle famose candele Champion. E poi c’è quello sponsor trovato da Chinetti, la Grant Piston Ring, disposto a riversare migliaia di dollari nell’impresa, che sommati alla e Mobil, assicureranno la copertura delle spese della trasferta. Inoltre è pur sempre una gara valevole ai fini del Campionato del Mondo. Subito i primi collaudi però palesano l’inadeguatezza della vettura , troppo pesante , per poter competere su questo tipo di circuito , addirittura Ferrari fece coprire il cavallino rampante sulle due fiancate della vettura durante le prove con della vernice bianca con l’intento di scoprirlo se la qualifica sarà buona.

Per la gara la Ferrari si presentò con quattro vetture: una gestita dalla N.A.R.T. di Chinetti e guidata da Ascari e le altre tre affidate a team americani. Sin dalle qualifiche la 375 Indy palesò la sua inadeguatezza alla gara americana e solo Ascari riuscì a qualificarsi conquistando il 19º posto in griglia. Infatti, nonostante le vetture americane fossero più rozze, erano perfettamente adattate a quel particolare tipo di gara. In gara Ascari si dimostrò comunque all’altezza della situazione riuscendo a guadagnare qualche posizione nei primi giri ma fu costretto al ritiro al 40º passaggio a causa della rottura di un mozzo ruota.

Scheda tecnica Ferrari 375 “Indy

Motoreanteriore longitudinale – 12 cilindri a V di 60°
Alesaggio e Corsa80 x 74,5
cilindrata totale4493,73 cmc
rapp.compressione13:1
Distribuzione2 valvole per cilindro
Alimentazione3 carburatori doppio corpo Weber
Potenza400 CV a 7500 giri
Trazioneposteriore
Cambiolongitudinale a 4 rapporti + RM in blocco con differenziale autobloccante ZF
Sospensionianteriore: a ruote indipendenti con bracci oscillanti e balestra
posteriore: Ponte De Dion con balestra trasversale
Gomme Firestoneanteriori: da 16″ – posteriori da 18″
Frenia tamburo
Dimensionilunghezza: 3.937 mm
larghezza: 1.428 mm
altezza: 960 mm
Peso829 kg
Esemplari prodotti4

Allego di seguito alcune foto della trasferta americana.

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