La Ferrari Portofino è un’autovettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica italiana Ferrari a partire dal 2018.
La Ferrari Portofino è stata presentata in anteprima mondiale durante un evento esclusivo organizzato dalla casa del Cavallino nella celebre località ligure di cui porta il nome, nelle serate del 7 e 8 settembre 2017. L’auto è stata svelata sopra una chiatta da 1500 metri quadrati ormeggiata davanti a Piazzetta del Borgo, sulla quale è stato allestito un teatro galleggiante. La Portofino è stata in seguito esposta a Maranello il 9 e il 10 settembre in occasione della grande festa per la celebrazione del 70º anniversario della Ferrari, prima della presentazione ufficiale al salone dell’automobile di Francoforte il 12 settembre.
Realizzato dal Centro Stile Ferrari sotto la direzione di Flavio Manzoni, lo stile della Ferrari Portofino è caratterizzato dalla configurazione due volumi fastback, soluzione inedita per una coupé-cabriolet dotata di tetto rigido retrattile che ne slancia maggiormente la linea attraverso l’integrazione del tetto con la coda. Gli stilisti di Maranello si sono ispirati alla celebre 365 GTB/4 Daytona di fine anni ’60. Sono presenti anche alcuni particolari stilistici che richiamano la 812 Superfast, come la mascherina e la forma dei fari anteriori. Il look della vettura è stato reso accattivante, aggressivo e moderno, una pura scultura dove gli elementi aerodinamici entrano in gioco in modo discreto come conviene a una gran turismo.
Il frontale è sottolineato dai fari con tecnologica full LED dal nuovo sviluppo orizzontale che si innestano all’interno di due canali aerodinamici , i flussi d’aria vanno a lambire le ruote anteriori riducendo la resistenza della scia sulle fiancate e migliorando così il coefficiente aerodinamico della vettura. L’elemento che più risalta nel frontale è l’ampia presa d’aria centrale, necessaria per il raffreddamento del motore V8 biturbo, affiancata dagli ingressi d’aria laterali degli intercooler. Ulteriori due sfoghi sono stati ricavati sul cofano per la fuoriuscita dell’aria calda dal vano motore. Un gioco di contrapposizioni tra superfici concave e convesse genera una forte tridimensionalità della carrozzeria creando effetti di chiaroscuro che spezzano così l’ingombro percepito. Dall’estremità del cofano prende corpo un asse che corre per tutta la fiancata, sulla quale spicca una sottile linea di cintura che termina con l’inedita pinna di estrazione d’aria opportunamente posizionata per liberare la pressione dell’arco ruota anteriore. I fanali, posti alle estremità e non più a bordo baule, sono fissi e comprendono tutte le funzioni nell’ottica di risparmiare peso. Il loro posizionamento ha permesso di estendere lo spoiler a vantaggio della aerodinamica della vettura. Il tetto RHT (acronimo di Retractable Hard Top), dal disegno completamente rivisitato, può essere aperto o chiuso in soli 14 secondi e può essere azionato con l’auto in movimento a bassa velocità.
L’interno è pensato per essere molto semplice e puro, la bellezza artigianale tipica degli interni di Ferrari è associata ad un’interfaccia molto evoluta ereditata dalla GTC4 Lusso. La dotazione di sistemi di controllo HMI (acronimo di Human Machine Interface) della Portofino prevede un quadro strumenti dotato di doppio display con al centro l’immancabile contagiri analogico in asse con il volante multifunzione dotato del manettino che, su questa Ferrari, ha tre posizioni: comfort, sport ed esc off, con quest’ultimo setup che esclude i sistemi elettronici di controllo ed è finalizzato all’uso in pista. Sul tunnel trova posto il ponte con i pulsanti che permettono di inserire la retromarcia, di selezionare l’automatismo del cambio e il launch control. Al passeggero è dedicato un display capacitivo direttamente connesso al quadro principale che offre informazioni relative a velocità, regime di rotazione del motore e rapporto del cambio in uso. La versatilità è un elemento chiave di questa vettura, l’abitabilità posteriore è stata aumentata grazie alla struttura in magnesio dei sedili di nuova generazione, che ha consentito una determinante riduzione degli spessori. Il sedile opzionale è regolabile elettricamente a 18 vie, oltre alla regolazione longitudinale di seduta e schienale, anche l’adattamento dell’altezza e dell’inclinazione del sedile, la regolazione dei fianchetti laterali, nonché della parte centrale e lombare dello schienale. Tramite il nuovo pulsante comfort posizionato sul lato dei sedili anteriori, è possibile richiamare sullo schermo centrale le regolazioni della lunghezza della seduta, dei cuscini d’aria su seduta e schienale per il supporto laterale e per la schiena, e del riscaldamento del sedile. La Ferrari Portofino dispone anche di un particolare nuovo deflettore che permette di attenuare del 30% il flusso dell’aria all’interno dell’abitacolo riducendo notevolmente la rumorosità durante la marcia a velocità sostenuta.
Il motore è il V8 biturbo Ferrari F154 BE da 3855 cm³ disposto longitudinalmente all’anteriore, che fornisce una potenza di 600 CV (441 kW) a 7500 giri/min., equivalenti a 156 CV/l. Rispetto alla stessa unità motrice presente sulla California T gli ingegneri sono riusciti ad ottenere un incremento di 40 cavalli grazie all’introduzione di nuovi componenti meccanici ed a un nuovo software di gestione motore. Le modifiche al motore includono un aumento di pressione del 10% nella camera di combustione, pistoni e bielle dalla geometria innovativa realizzati in lega di alluminio e condotti di aspirazione hi-tumble dalla forma speciale. Le prestazioni lungo tutto l’arco dei giri sono ottimizzate dal sistema ion-sensing, dotata di controllo della detonazione adattivo per ogni cilindro, e dalla funzionalità multi-spark. Le perdite di carico dell’impianto di aspirazione sono state ridotte tramite un nuovo percorso più diretto della linea di alta e bassa pressione, mentre l’impianto di scarico beneficia di condotti di nuovo disegno e di un nuovo collettore di scarico realizzato con una monofusione. Un ulteriore miglioramento dell’efficienza meccanica è garantito dalla pompa dell’olio a doppio livello di pressione, in grado di limitare fino al 30% la richiesta di potenza idraulica rispetto ad una pompa classica. Il turbo lag è azzerato, con una risposta dell’acceleratore inferiore a un secondo, grazie all’adozione di un albero motore piatto, che garantisce una maggiore compattezza e contenimento delle masse e migliora la fluidodinamica. Le turbine compatte, meno soggette alle forze d’inerzia e dotate di tecnologia twin scroll che riduce l’interferenza delle onde di scarico fra i cilindri aumentando il livello delle pulsazioni di pressione di ingresso al turbo. Il collettore di scarico dotato di condotti di eguale misura per ottimizzare le onde di pressione nella turbina. L’auto mantiene la trasmissione doppia frizione derivata dalla F1 a 7 rapporti, ma dispone di un nuovo software di controllo sviluppato da Ferrari che varia la coppia erogata in funzione della marcia utilizzata. Al salire delle marce viene aumentata la quantità di coppia disponibile, fino a raggiungere i 760 Nm in settima marcia. Questo ha permesso da un lato di poter utilizzare nelle marce più alte dei rapporti più lunghi, utili al contenimento di consumi ed emissioni, e dall’altro di adottare curve di coppia sempre crescenti nelle marce più basse garantendo così una costante sensazione di spinta. Il sistema di scarico è stato ottimizzato per dare alla vettura un suono specifico nelle varie situazioni di utilizzo mediante l’adozione per la prima volta di valvole bypass elettriche, che danno vantaggi in termini di precisione e velocità di attuazione.
Il telaio della Portofino, costituito da 12 diverse leghe di alluminio, moderne tecnologie di produzione, tra cui la più rilevante è rappresentata dalla fusione con anima che permette di creare dei pezzi cavi al loro interno, hanno permesso ai progettisti di realizzare delle forme innovative che risultano più leggere, aumentando del 35% la rigidezza strutturale della scocca rispetto alla California T. La lunghezza delle saldature necessarie su scocca e telaio è stata ridotta del 30% rispetto al modello precedente, migliorando la qualità di assemblaggio. Il risparmio di peso è stato oggetto di studio durante lo sviluppo della Portofino, gli ingegneri sono riusciti a contenere il peso del gruppo propulsore, della struttura del cruscotto, del sistema di climatizzazione e dei sistemi elettronici della vettura ottenendo un peso in ordine di marcia di 1664 kg, minore di 80 kg a confronto con la California T.
La dinamica veicolo è stata ottimizzata intervenendo sull’assetto con molle più rigide del 15.5% e 19% rispettivamente all’anteriore e al posteriore e adottando l’ultima evoluzione degli ammortizzatori magnetoreologici SCM-E, integrati dall’ESP Premium 9.1 per garantire un comfort di livello elevato. Il sistema è dotato di nuovi ammortizzatori a doppio solenoide per migliorare la regolazione del campo magnetico in termini di precisione e rapidità, e di una nuova centralina di comando che implementa il controllo della dinamica verticale basato sulla frequenza degli input stradali.
L’introduzione del differenziale elettronico E-Diff 3 e dello sterzo assistito elettricamente consentono di ottenere un miglioramento della stabilità in inserimento di curva. Con l’azione combinata dei nuovi componenti è stato possibile ridurre il rapporto angolo volante/angolo ruota del 7%.
La Ferrari Portofino può accelerare da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi e da 0 a 200 km/h in 10,8 secondi e può raggiungere una velocità massima di 320 km/h. I consumi e le emissioni riferiti al ciclo WLTP sono di 11,3 l/100 km pari a 258 g/km di CO2.
| Scheda tecnica | |
| Motore | V8 – 90° turbo |
| Cilindrata | 3.855 |
| Trazione | Posteriore |
| Cavalli | 600 CV |
| Coppia | 760 Nm da 3.000 a 5.250 giri |
| Cambio | 7 Marce doppia Frizione |
| Accelerazione 0-100 Km/h | 3,5 secondi |
| Accelerazione 0-200 Km/h | 10,8 secondi |
| Velocita massima | oltre 320 km/h |









