L’Alfa Romeo Giulietta SZ è un’autovettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica milanese Alfa Romeo dal 1960 al 1963. Facente parte delle vetture derivate dalla Giulietta come la Giulietta Sprint, la sua sigla SZ è l’acronimo di Sport Zagato.
La nascita di questo modello è legata a un incidente di corsa. Alla Mille Miglia del 1956 i gentelman milanesi Carlo e Dore Leto di Priolo, al via con una delle cinque Giulietta Sprint Veloce ufficiali, nei pressi del Passo di Radicofani perdono il controllo dell’auto e finiscono nel greto del fiume Ombrone. I piloti ne escono più o meno incolumi, ma la vettura è semidistrutta , una volta giunti a Milano i fratelli Leto di Priolo hanno l’idea di far ricostruire la Giulietta con una carrozzeria più leggera e profilata. All’epoca il regolamento della categoria Gran Turismo era molto severo nella parte meccanica ma lasciava parecchia libertà all’estetica e perciò alla carrozzeria. L’operazione fu eseguita alla Carrozzeria Zagato che fin dagli anni ’20 collaborava con l’Alfa Romeo. Dalla Carrozzeria di via Giorgini a Milano gestita da Ugo Zagato assieme ai figli Elio e Gianni uscì la prima Giulietta Sprint Veloce ”Zagato” , con carrozzeria interamente in alluminio , più bassa e profilata rispetto alla versione di serie. Il vantaggio maggiore del prototipo Zagato derivava però dalla leggerezza ben 80 kg più leggera rispetto alla versione di serie. Guidata da Massimo Leto di Priolo (fratello dei partecipanti alla Mille Miglia Carlo e Dore) , la rinnovata Giulietta fa il suo debutto in gara il 2 Settembre alla Coppa Intereuropa di Monza , dopo aver dato 2 secondi in prova alle Giulietta ufficiali , il gentelman driver Massimo domina la gara davanti a Joachim Bonnier futuro pilota di F1. Tra il ‘56 e il ’59 la Carrozzeria Zagato realizzo altre 17 vetture , spesso con particolari diversi una dall’altra. Da ricordare che operazioni analoghe furono eseguite da altri rinomati carrozzieri dell’epoca . Inoltre l’Alfa Romeo non ha mai concesso a Zagato telai “nudi” , per cui il cliente doveva acquistare una Sprint Veloce di serie (2.350.000 lire) e poi investire altri 1.200.000 lire per la trasformazione , inutile dire che poi aveva tra le mani una vettura assolutamente vincente per tutte le gare , siano esse su pista che su strada.
Il successo ottenuto dalle Sprint Veloce Zagato ufficiose convinse l’Alfa Romeo a mettere a listino finalmente una Sprint Veloce Zagato ufficiale. La nuova versione fece il suo debutto al Salone di Ginevra del 1960. Si fece subito notare per la sua linea compatta , infatti Zagato aveva impostato il progetto sul telaio a passo corto della Giulietta Spider , la carrozzeria tondeggiante era realizzata completamente in alluminio e il peso totale era di appena 854 kg.
La Giulietta Sprint Zagato è stata costruita in 215 esemplari tra l’aprile del ’60 e il novembre del ’62 . Le ultime 30 erano caratterizzate da una linea leggermente diversa pià bassa e con coda “tronca”
SCHEDA TECNICA (Coda tonda)
Motore anteriore, longitudinale verticale, 4 cilindri in linea
Struttura monoblocco e teste smontabili in lega leggera
Cilindrata cc 1290
Alesaggio x corsa mm 74 × 75
Distribuzione 2 alberi a camme in testa con comando a doppia catena
Numero valvole 2 per cilindro
Rapporto di compressione 9,7:1
Alimentazione 2 carburatori doppio corpo
Accensione a spinterogeno
Raffreddamento a liquido
Lubrificazione a carter umido
Potenza massima 100 CV a 6500 giri/min
Coppia massima 11,4 kgm a 5500 giri/min
Trazione posteriore
Frizione anteriore, monodisco a secco
Cambio 5 marce + RM
Telaio autoportante in acciaio rivestimento in lega leggera
Sospensione anteriore ruote indipendenti, quadrilatero trasversale, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici, barra stabilizzatrice
Sospensione posteriore ponte rigido, triangolo superiore, puntoni longitudinali, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici
Freni idraulici, a tamburo (3 ceppi) sulle 4 ruote
Sterzo vite e rullo
Serbatoio carburante capacità litri 80
Velocità massima km/h 189
Giulietta SZ (coda tonda)
Giulietta SZ (coda tronca)