Lancia Lambda

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La data di nascita della Lambda risale al 7 dicembre 1918, giorno in cui Vincenzo Lancia deposita la richiesta per il brevetto (rilasciato poi il 28 marzo 1919, col numero 171922) di un nuovo modello di autovettura: il veicolo rappresentato negli schizzi tecnici ha la forma di un fuso, radiatore di forma circolare, la sospensione anteriore (semi-indipendente) a balestra trasversale, ma la caratteristica più rivoluzionaria è la soppressione del telaio convenzionale a longheroni sostituito da una membratura portante in lamiera imbutita disposta in maniera tale da far lavorare la scocca della vettura come una trave unica.
Il pianale risulta sensibilmente abbassato perché l’albero di trasmissione, abbandonata la classica sistemazione al di sotto del pavimento, è qui posizionato in un tunnel che passa all’interno dell’abitacolo (i passeggeri, dunque, vengono a sedere ai lati dell’albero di trasmissione anziché al di sopra di esso).
Secondo il Cav. Battista Falchetto – intervistato molti anni dopo – la prima riunione in cui il patron rivelava l’intenzione di realizzare una nuova vettura la cui struttura sopportasse gli organi meccanici senza ricorrere al classico telaio, risale al marzo 1921. In quella occasione, Vincenzo Lancia esponeva anche l’idea di una sospensione anteriore da realizzare in modo tale da rendere le due ruote indipendenti: anche se questa soluzione tecnica non era in assoluto una primizia (già più di vent’anni prima, nel 1898, la vetturetta francese Decauville montava una sospensione a ruote indipendenti) si trattava comunque della prima applicazione su di una vettura di serie di una certa diffusione. Sarà lo stesso Cav. Falchetto a sottoporre al “patron” una serie di schizzi (14 in tutto) con diverse soluzioni, tra le quali scegliere quella ritenuta più valida.
La Lambda prendeva forma: sotto l’occhio vigile di Vincenzo Lancia, i progettisti Rocco e Cantarini realizzavano il motore a 4 cilindri a V stretto rotante al bel regime di 3250 giri, mentre Scacchi (responsabile del reparto esperienze) ne eseguiva la messa a punto. Il 1º settembre 1921 il primo prototipo Lambda era pronto e Vincenzo in prima persona, accompagnato da Luigi Gismondi, iniziava i collaudi portandosi da Torino al colle del Moncenisio. Laboriosa si rivelerà la messa a punto della sospensione anteriore: poiché il sistema scelto era del tipo “a cannocchiale” (montanti telescopici con molle elicoidali disposte concentricamente ai montanti) non si poterono montare i soliti ammortizzatori a frizione e si dovette studiare l’adozione di un tipo di ammortizzatore idraulico a sua volta concentrico alla molla della sospensione.
Grazie alla sospensione a ruote indipendenti ed alla rigidità della scocca, la tenuta di strada della Lambda risulterà di gran lunga superiore a quella delle altre automobili contemporanee, in particolare sui fondi sconnessi tanto da farne una vettura dalle prestazioni “stradali” notevoli, malgrado una potenza del motore buona ma non eccelsa ed una velocità.
La Lambda avrà una vita abbastanza longeva dal momento che sarà commercializzata in Italia per oltre 8 anni, dalla metà del 1923 sino all’autunno del 1931.
Nel corso di questi otto anni, tutta la vettura sarà oggetto di miglioramenti, la casa torinese ne approntò ben nove serie che andremo brevemente a descrivere.

Prima serie

Periodo di produzione: dal giugno 1923 al novembre 1923.
Le prime 50 Lambda (prima serie) avevano le candele avvitate sulla testata: a partire dalla 51ª vettura i tecnici Lancia optavano per una testata piatta avente la camera di scoppio e le candele nella parte alta del cilindro: secondo taluni la “seconda serie” iniziava proprio dalla 51ª vettura mentre secondo le fonti più accreditate questa modifica non dava origine ad alcuna nuova serie.

Caratteristiche principali

Vettura: tipo 214, torpedo (passo 310 cm)
Motore: tipo 67
Numerazione vetture: da 1 a 400
Numerazione autotelai: da 10001 a 10400
Unità prodotte: 400
Identità ed evoluzione della serie
motore: anteriore longitudinale a 4 cilindri a V di 13°06′, alesaggio 75 mm, corsa 120 mm, cilindrata totale 2120,57 cc, rapporto di compressione 5,00:1, potenza max. 49 cv a 3250 giri, valvole in testa, 1 albero a camme in testa centrale; pistoni in lega d’alluminio, lubrificazione forzata, filtro olio a reticella, capacità circuito 5 lt , un carburatore orizzontale Zenith 36 HK, accensione a magnete ad alta tensione (Bosch);
Impianto elettrico: a 12 Volt;
Trasmissione: trazione sulle ruote posteriori, frizione multidisco a secco, cambio a 3 rapporti + RM (2,79/1,75/1:1/RM 3,72), rapporto finale di riduzione con coppia conica elicoidale;
Sospensioni: sospensioni anteriori a ruote indipendenti del tipo a cannocchiale (sistema Lancia) con ammortizzatori idraulici telescopici; sospensioni posteriori ad assale rigido con balestre longitudinali semiellittiche ed ammortizzatori meccanici a frizione;
Telaio/scocca: scocca portante in lamiera d’acciaio, scatolata;
Impianto frenante: freno (meccanico) a pedale agente sulle quattro ruote (tamburi, diametro 30 cm) e freno a mano meccanico agente sui tamburi delle ruote posteriori;
Ruote e pneumatici: ruote a raggi Rudge Whitwort, pneumatici 765 x 105;
Sterzo: a vite e ruota; guida a destra;
Dimensioni e pesi: passo 310 cm, carreggiata anteriore cm 133, carreggiata posteriore cm 140, peso del telaio 900 kg circa, peso della vettura (carrozzata torpedo) kg 1220 circa
Prestazioni: velocità max. oltre 110 km/h; pendenza massima superabile in 1ª marcia 17-18%; consumo medio litri 12-13 ogni 100 km; portata 4 persone + bagaglio (circa 100 kg);

Seconda serie

Periodo di produzione: dal novembre 1923 al maggio 1924.
La seconda serie, con modifiche ai cuscinetti del motore, usciva sul finire del 1923: nel corso della sua produzione si ebbero modifiche al blocco cilindri (dalla vettura nº 501) ed alla coppia conica della trasmissione (dalla vettura nº 751).

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Numerazione vetture: da 401 a 1500
Numerazione autotelai: da 10401 a 11500
Unità prodotte: 1100

Terza serie

Periodo di produzione: dal maggio 1924 al novembre 1924.
La terza serie (nata nella primavera del 1924) si distingueva dalle precedenti per l’adozione dei pistoni in ghisa e per il sistema di accensione (non più Bosch ma Marelli).

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Numerazione vetture: da 1501 a 2300
Numerazione autotelai: da 11501 a 12300
Unità prodotte: 800
motore: anteriore longitudinale a 4 cilindri a V di 13°06′, alesaggio mm 75, corsa mm 120, cilindrata totale 2120,57 cc, rapporto di compressione 5,00:1, potenza max 49 cv a 3250 giri, valvole in testa, 1 albero a camme in testa centrale; pistoni in ghisa, lubrificazione forzata, filtro olio a reticella, capacità circuito lt 5, un carburatore orizzontale Zenith 36 HK, accensione a magnete ad alta tensione (Marelli);

Quarta serie

Periodo di produzione: dal novembre 1924 al marzo 1925.
La quarta serie (uscita nell’autunno del 1924) aveva un nuovo coperchio delle punterie ed altre migliorie al motore (blocco e testata). Dalla vettura nº 2601 venne modificato il volano-motore.

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Numerazione vetture: da 2301 a 3150
Numerazione autotelai: da 12301 a 13150
Unità prodotte: 850

Quinta serie

Periodo di produzione: dal marzo 1925 al settembre 1925.
Anche se sicuramente – oltre alle modifiche esplicitamente specificate per ciascuna serie – qualche altro piccolo particolare differenziava la terza serie dalla seconda e la quarta serie dalla terza, si può dire senza tema di smentita che nei primi anni di vita le modifiche apportate alla Lambda erano state marginali. Ecco che invece nel marzo del 1925 – dopo 3150 esemplari prodotti – si aveva, con la 5ª serie, la prima variazione fondamentale: l’adozione del cambio a 4 rapporti, associata ad alcune migliorie all’impianto frenante ed alle sospensioni. Per questa “quinta serie” viene dichiarata una velocità massima di 115 km/h.
In corso di produzione (dalla vettura nº 3550) veniva montato un nuovo filtro dell’olio.

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Numerazione vetture: da 3151 a 4200
Numerazione autotelai: da 13151 a 14200
Unità prodotte: 1050
Trasmissione: trazione sulle ruote posteriori, frizione multidisco a secco, cambio a 4 rapporti + RM (3,19/1,89/1,45/1:1/RM 4,41), rapporto finale di riduzione con coppia conica elicoidale;
Prestazioni: velocità max 115 km/h;

Sesta serie

Periodo di produzione: dal settembre 1925 al luglio 1926.
Il 6 settembre 1925 usciva la sesta serie, subito denominata “6 posti” in virtù dell’incremento del passo (cm 342 contro 310) e del conseguente notevole miglioramento dell’abitabilità. I modelli fondamentali su cui si articolava la Lambda sesta serie erano due: il torpedo lungo (216) ed il telaio a passo lungo (217) sul quale la Casa costruirà (commercializzandole dal 1926) le berline Weymann ed i carrozzieri potranno realizzare le loro “fuori serie”.
Secondo talune fonti, sembrerebbe che il “classico” torpedo con il passo di cm 310 (precedentemente denominato tipo 214) non fosse più disponibile: la cosa non è del tutto convincente e un’ipotesi potrebbe essere che il terzo tipo previsto per questa sesta serie, un non meglio identificato 216bis, altro non fosse se non il “vecchio” torpedo con il passo di cm 310. Va comunque notato che il nuovo torpedo 216 aveva una scocca con portiere più ampie (e pannelli integrati in luogo di quelli rivettati) mentre l’autotelaio 217 era caratterizzato da un abbassamento dei longheroni e dalla eliminazione della traversa scatolata che era posta dietro i sedili anteriori. A mantenere la ormai proverbiale rigidità del telaio rimase comunque la scatolatura del portabagagli.
Per quanto concerne il motore, si rileva soltanto una lievissima variazione dell’angolo della “V” dei cilindri, che è ora di 13º (il valore precedente era di 13°6′) A partire dalla vettura nº 4601 le Lambda tornavano ad essere equipaggiate con il sistema d’accensione Bosch (non più Marelli) mentre dalla vettura nº 4701 venivano munite di tamburi dei freni – in alluminio con inserti in acciaio – di maggiori dimensioni (450 mm) e di un nuovo tipo di ruote a raggi (su cui vennero montati pneumatici da 775 x 145).

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Modelli:
tipo 216, torpedo passo lungo (cm 342)
tipo 217, autotelaio passo lungo (cm 342)
tipo 216 bis
Motore: tipo 67
Numerazione progressiva: da 4201 a 5500
Numerazione autotelai: da 14201 a 15500
Unità prodotte: 1300
motore: anteriore longitudinale a 4 cilindri a V di 13º, alesaggio mm 75, corsa mm 120, cilindrata totale 2120,57 cc, rapporto di compressione 5,00:1, potenza max 49 hp a 3250 giri, valvole in testa, 1 albero a camme in testa centrale; pistoni in ghisa, lubrificazione forzata, filtro olio a reticella, capacità circuito lt 5, un carburatore orizzontale Zenith 36 HK, accensione a magnete ad alta tensione (Marelli sino alla vettura nº 4600, Bosch dalla nº 4601);
Impianto frenante: freno (meccanico) a pedale agente sulle quattro ruote (tamburi, diametro cm 30; dalla vettura nº 4701 il diametro passa a cm 45) e freno a mano meccanico agente sui tamburi delle ruote posteriori;
Ruote e pneumatici: ruote a raggi Rudge Whitwort, pneumatici 765×105 (dalla vettura nº 4701 vengono montati pneumatici da 775 x 145); pneumatici coloniali 32″ x 5″.77;
Dimensioni e pesi (passo lungo): passo cm 342, carreggiata anteriore cm 136, carreggiata posteriore cm 143,2; peso dell’autotelaio kg 1000 circa;
Prestazioni: velocità max 115 km/h; pendenza massima superabile in 1ª marcia 21%; consumo medio litri 12-13 ogni 100 km; portata (passo lungo) 6 persone + bagaglio (circa 70 kg);

Settima serie

Periodo di produzione: dal luglio 1926 al marzo 1928.
La novità di questa settima serie era costituita dalla adozione di un nuovo motore nel quale, oltre alla maggiore cilindrata e potenza, si riscontrava anche una seppur lieve variazione nell’angolo della “V” dei cilindri (portata da 13º a 14º). Grazie all’aumento della misura dell’alesaggio (da mm 75 a mm 79,37) la cilindrata passava da 2120,57 cc a 2374,89 cc e, anche in funzione dell’incremento del valore del rapporto di compressione (da 5:1 a 5,15:1), la potenza saliva da 49 a 59,4 HP. Le prestazioni miglioravano e la velocità massima giungeva poco al di sotto dei 120 km all’ora. Altre modifiche apportate al propulsore riguardavano i condotti di aspirazione, la messa punto della carburazione, le camere di scoppio, il riposizionamento delle candele nella testata (non più montate lateralmente ma in testa) i manovellismi (bielle e albero motore), i pistoni (ora nuovamente in lega d’alluminio) e il filtraggio dell’olio motore (al normale filtro a reticella venne aggiunto un grosso filtro a lamelle smontabile) Il regime di rotazione massimo si innalzava da 3250 a 3500 giri al minuto, anche se il picco di potenza si aveva sempre a 3250 giri. Tra le altre variazioni di minor rilievo, da notare la possibilità di montare pneumatici “Bibendum” della Michelin della misura 14 x 50. Alcune Lambda della settima serie si comportarono più che egregiamente alla massacrante prima edizione (1927) della Mille Miglia.

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Modelli:
tipo 216, torpedo passo lungo (cm 342)
tipo 217, autotelaio passo lungo (cm 342)
tipo 218, torpedo passo corto (cm 310)
tipo 219, autotelaio passo corto (cm 310)
Motore: tipo 78
Numerazione progressiva: da 5501 a 8600
Numerazione autotelai: da 15501 a 18600
‘Unità prodotte: 3100
motore: anteriore longitudinale a 4 cilindri a V di 14º , alesaggio mm 79,37, corsa mm 120, cilindrata totale  2374,89 cc, rapporto di compressione 5,15:1 , potenza max 59,4 cv a 3250 giri, regime massimo 3500 giri, valvole in testa, 1 albero a camme in testa centrale; pistoni in lega di alluminio, lubrificazione forzata, filtro olio a reticella più un grosso filtro a lamelle smontabile, capacità circuito lt 5,5 , un carburatore orizzontale Zenith 36 HK, accensione a magnete ad alta tensione(Bosch);
Impianto frenante: freno (meccanico) a pedale agente sulle quattro ruote (tamburi, diametro cm 45) e freno a mano meccanico agente sui tamburi delle ruote posteriori;
Ruote e pneumatici: ruote a raggi Rudge Whitwort, pneumatici 775 x 145 oppure “Bibendum” Michelin 14 x 50; pneumatici coloniali 32″ x 5″.77;
Dimensioni e pesi (passo corto): passo cm 310, carreggiata anteriore cm 133, carreggiata posteriore cm 140, peso dell’autotelaio kg 900 circa;
Dimensioni e pesi (passo lungo): passo cm 342, carreggiata anteriore cm 136, carreggiata posteriore cm 143,2; peso dell’autotelaio kg 1000 circa
Prestazioni: velocità max oltre 115 km/h; pendenza massima superabile in 1ª marcia tra il 21% ed il 23% a seconda del passo e del rapporto al ponte adottato; consumo medio litri 14-15 ogni 100 km; portata (passo corto) 4 persone + bagaglio (circa 100 kg); portata (passo lungo) 6 persone + bagaglio (circa 70 kg);

Ottava serie 

Periodo di produzione: dal marzo 1928 all’agosto 1930.
Con l’ottava serie, lanciata nella primavera del 1928, la Lambda riceveva un motore di più generose dimensioni, necessario per salvaguardare le prestazioni di una macchina che, specie nelle versioni berlina raggiungeva ormai un peso ragguardevole (quasi 2 tonnellate nel caso di vettura a pieno carico). Il nuovo motore denunciava l’ennesima variazione del valore dell’angolo della “V” dei cilindri (ora portato a 13°40′) mentre, fermo restando il valore della corsa (120 mm), l’alesaggio dei cilindri passava a mm 82,55 la cilindrata a 2569,00 cc e la potenza a 69 cv a 3500 giri/minuto (circa 4000 giri il regime massimo possibile). Variato il carburatore, sempre Zenith ma del tipo HK 38. La velocità massima giungeva a superare i 120 km all’ora, avvicinandosi ai 125. Anche l’autotelaio subiva modifiche di un certo rilievo, finendo per presentarsi come un vero pianale: ormai soltanto una maggiore altezza dei longheroni ed il tunnel “integrato” lo distinguevano dai pianali degli autotelai tradizionali, per cui ne traevano vantaggio i carrozzieri, che potevano più agevolmente montarvi le loro realizzazioni. Altre variazioni: l’innalzamento del radiatore, un nuovo cruscotto (con il contagiri di serie) e la possibilità di disporre della guida a sinistra. L’ultima “8ª serie” lascerà la fabbrica il 28 agosto 1930 lasciando il posto alla “9ª serie” (che però inizierà ad essere costruita nel gennaio del 1931).
Alcune Lambda della ottava serie (in parte elaborate opportunamente) si comportarono più che egregiamente alla massacrante seconda edizione (1928) della Mille Miglia.

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Modelli:
tipo 221, autotelaio passo corto (cm 310)
tipo 222, autotelaio passo lungo (cm 342)
tipo 223, torpedo passo corto (cm 310)
tipo 224, torpedo passo lungo (cm 342)
tipo 225, berlina Weymann su autotelaio passo corto (cm 310)
tipo 226, berlina Weymann su autotelaio passo lungo (cm 342)
Motore: tipo 79
Numerazione progressiva: da 8601 a 12503 (la 12502 e la 12503 risultano costruite nel gennaio 1931)
Numerazione autotelai: da 18601 a 22535 (non tutti i numeri sono stati utilizzati)
Unità prodotte: 3903
motore: anteriore longitudinale a 4 cilindri a V di 13°40′, alesaggio mm 82,55, corsa mm 120, cilindrata totale 2569,00 cc, rapporto di compressione 5,15:1, potenza max 69 cv a 3500 giri, regime massimo circa 4000 giri, valvole in testa, 1 albero a camme in testa centrale; pistoni in lega di alluminio, lubrificazione forzata, filtro olio a reticella più un grosso filtro a lamelle smontabile, capacità circuito lt 5,5, un carburatore orizzontale Zenith 38 HK, accensione a magnete ad alta tensione (Bosch);
Ruote e pneumatici: ruote a raggi Rudge Whitwort; pneumatici “Bibendum” Michelin 14 x 50 oppure 15 x 50; pneumatici coloniali 32″ x 5″.77;
Sterzo: a vite e ruota; guida a destra (a sinistra su richiesta);
Dimensioni e pesi (passo corto): passo cm 310, carreggiata anteriore cm 133, carreggiata posteriore cm 140, peso dell’autotelaio kg 925 circa
Dimensioni e pesi (passo lungo): passo cm 342, carreggiata anteriore cm 136, carreggiata posteriore cm 143,2; peso dell’autotelaio kg 1015 circa; peso della “torpedo” kg 1315 circa
Prestazioni: velocità max oltre 120 km/h; pendenza massima superabile in 1ª marcia tra il 26% ed il 30% a seconda del passo e del rapporto al ponte adottato; consumo medio litri 14-15 ogni 100 km; portata (passo corto) 4 persone + bagaglio (circa 100 kg); portata (passo lungo) 6 persone + bagaglio (circa 70 kg);

Nona serie

Periodo di produzione: dal gennaio 1931 all’ottobre 1931
Nel gennaio 1931 usciva l’ultima serie di Lambda, la nona, la cui modifica più rilevante risiedeva nell’adozione della accensione a spinterogeno. La maggior parte di queste ultime Lambda (disponibili con telai delle due classiche dimensioni di passo) venivano carrozzate “berlina” dalla Lancia. Ma ormai la Lambda risentiva inevitabilmente degli anni: il successo di vendita si attenuava e quest’ultimo mezzo migliaio di unità necessiterà di circa un anno per essere venduto. La Lambda si avviava dunque alla meritata pensione, sostituita dalla più convenzionale (e più economica) Artena, che verrà presentata come novità al Salone di Parigi nel mese di ottobre del 1931.

Caratteristiche principali (modifiche rispetto alla serie precedente)

Modelli:
tipo 221-A, autotelaio passo corto (cm 310)
tipo 222-A, autotelaio passo lungo (cm 342)
Motore: tipo 79
Numerazione progressiva: da 13001 a 13498 più le numero 13500 e 13501
Numerazione autotelai: da 23001 a 23501
Unità prodotte: 500
motore: anteriore longitudinale a 4 cilindri a V di 13°40′, alesaggio mm 82,55, corsa mm 120, cilindrata totale  2569,00 cc, rapporto di compressione 5,15:1, potenza max 69 cv a 3500 giri, regime massimo circa 4000 giri, valvole in testa, 1 albero a camme in testa centrale; pistoni in lega di alluminio, lubrificazione forzata, filtro olio a reticella più un grosso filtro a lamelle smontabile, capacità circuito lt 5,5, un carburatore orizzontale Zenith 38 HK, accensione a spinterogeno (Bosch);
Dimensioni e pesi (passo corto): passo cm 310, carreggiata anteriore cm 133, carreggiata posteriore cm 140, peso dell’autotelaio kg 925 circa
Dimensioni e pesi (passo lungo): passo cm 342, carreggiata anteriore cm 136, carreggiata posteriore cm 143,2; peso dell’autotelaio kg 1015 circa
Prestazioni: velocità max oltre 120 km/h; pendenza massima superabile in 1ª marcia tra il 26% ed il 30% a seconda del passo e del rapporto al ponte adottato; consumo medio litri 14-15 ogni 100 km; portata (passo corto) 4 persone + bagaglio (circa 100 kg); portata (passo lungo) 6 persone + bagaglio (circa 70 kg).

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