Laverda 750 SF/SFC

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Nel 1970 in un periodo di crisi del settore , Laverda , casa motociclistica di Breganze immette sul mercato un maxi sportiva la 750 SF, una moto destinata a fare la storia della piccola casa vicentina.
La 750 SF è considerata un po’ il capolavoro di Massimo Laverda, figlio del fondatore Francesco. Negli anni ’60 l’azienda si dibatteva per sopravvivere alla crisi, le prova un po’ tutte con svariati modelli di piccola cilindrata ma non riesce a raggiungere il successo sperato. Poi Massimo Laverda ebbe quella che potremmo chiamare la “magnifica intuizione”.
Così lui la racconta in una intervista dell’epoca : “La terra promessa allora era l’America e là mi sono recato per studiare la situazione e vedere che possibilità c’erano. Contrariamente a mio padre, avevo la moto nel sangue da sempre e avrei fatto di tutto pur di restare nel settore. Sono tornato a Breganze convinto che il futuro stava nelle grosse cilindrate e mi sono messo subito al lavoro in questo senso con Luciano Zen, nonostante il parere decisamente contrario di mio padre. Mi recai negli USA , mi avevano detto che la Honda Hawk 305 bicilindrica era la moto di maggior successo. Poi mi avevano raccontato che c’era una forte tendenza all’aumento delle cilindrate. Insomma, era chiaro. Per imporsi sul mercato bisognava fare una Hawk di grossa cilindrata. Dunque, lo confesso, comprai questa Honda,la portai in Italia per studiarla bene.”(intervista tratta da MOTOCICLISMO”)
Massimo Laverda sapeva davvero guardare al futuro, e questa sua intuizione contribuì a salvare l’azienda di famiglia e la condusse verso nuovi e straordinari traguardi.
La sigla 750 era la cilindrata mentre SF stava a significare Super Freni perché in questo modello vennero adottati per la prima volta due freni a tamburo doppia camma da 230 mm. di produzione Laverda, dotati di una ventola per migliorarne il raffreddamento e montati su cerchi a raggi Borrani da 18 pollici. La nuova 750 SF era equipaggiata da un grosso bicilindrico fronte marcia che aveva una potenza di 60 CV a 6.600 giri per una velocità massima di 190 km/h, e da subito fece concorrenza alle maxi giapponesi dell’epoca e all’italiana Moto Guzzi . Nel ‘72 la “SF” subì un lieve aggiornamento con l’adozione nuovi carburatori Dell’Orto PHB da 36 mm. in luogo dei precedenti VHB da 30 mm., e un nuovo impianto di scarico Conti al posto di quello Lanfranconi. Tali modifiche elevarono la potenza a 66 CV a 7.300 giri e una velocità massima di 200 km/h.
A fine 1971 viene presentata , derivata dalle competizioni endurance, la 750 SFC (Super Freni Competizione), nella caratteristica verniciatura arancione. La produzione inizia nel 1972 , ovviamente la maggior parte degli esemplari veniva acquistata con destinazione competizioni , era alimentata da due carburatori Amal da 36 mm. e sviluppava una potenza di 72 CV a 7.400 giri, per una velocità massima di oltre 210 km/h.
La seconda serie della “SFC” fu costruita nel ’74 adottò i freni a dischi Brembo da 280 mm., l’anno successivo la terza serie, aveva l’accensione elettronica, in sostituzione di quella a puntine. Nel frattempo, tornando alla 750 SF, nel 1974 nacque il modello “SF2“, che guadagnò anch’esso dotato del freno a doppio disco anteriore da 280 mm., con l’ultima versione “SF3″ del ’76 si aggiunse il freno a disco anche dietro, oltre ai cerchi in lega.

Scheda tecnica (SF 1^ serie)

Motore: a 4 tempi, bicilindrico parallelo inclinato in avanti di 25°
Teste e cilindri in alluminio con camicie riportate in ghisa speciale
Alesaggio per corsa 80 mm. x 74 mm, cilindrata 743,9 cc.
Rapporto di compressione 9,65:1
Distribuzione monoalbero a camme in testa comandato da catena duplex
Valvole 2 per cilindro : aspirazione da 38 mm. scarico da 34 mm.
Diagramma di distribuzione:
Aspirazione apre 60° prima del PMS, chiude 68° dopo il PMI
Scarico apre 78° prima del PMI, chiude 45° dopo il PMS
Potenza max. 60 CV a 6.600 giri, coppia max. 6,8 kgm a 5.500 giri
Raffreddamento ad aria.
Alimentazione: due carburatori Dell’Orto VHB 30 AS (sinistro) e VHB 30 A (destro), diffusore 30 mm, getto max. 125, getto min. 55, valvola gas 50, spillo conico V3 alla 2a tacca, polverizzatore 265N, vite aria aperta di 1 giro e mezzo. Prese d’aria a cornetto.
Capacità serbatoio 17,5 litri (dal 1971 da 19 litri) di cui 3 di riserva (2,5 da ‘71).
Accensione: a batteria 12V con ruttore a due coppie di contatti montato sulla sinistra dell’albero motore e bobina singola per ogni cilindro. Anticipo min. 0°, anticipo max. 40°. Apertura tra i contatti 0,4 mm. Candele Bosch 280.
Impianto elettrico: a 12V alimentato da dinamo Bosch da 150W comandata da cinghietta. Batteria Bosch 24Ah.
Lubrificazione: a carter umido con pompa ad ingranaggi, capacità coppa 3 kg di olio Sae 10W-40 da sostituire ogni 3.000 km circa.
Trasmissione: primaria a catena triplex sulla sinistra, rapporto 2,2 (z 25/55), secondaria a catena sulla destra da 5/8”x9,6, rapporto 2,1 (z 19/40). Rapporti totali di trasmissione: 12,099 in prima, 8,699 in seconda, 6,347 in terza, 5,419 in quarta, 4,620 in quinta.
Frizione: in dischi multipli in bagno d’olio con comando a cavo.
Cambio: a 5 marce con comando sulla destra. Valore rapporti interni: 2,619:1 in prima, 1,883 in seconda, 1,374 in terza, 1,173 in quarta, 1,000 in quinta.
Telaio: in tubi di acciaio formanti trave superiore e motore con funzione portante. Inclinazione cannotto di sterzo 28°.
Sospensioni: anteriore forcella Ceriani teleidraulica con ammortizzatori a doppio effetto e steli da 35 mm., 170 cc. di olio per gamba, posteriore forcellone oscillante con due ammortizzatori Ceriani teleidraulci regolabili su tre posizioni di molla.
Freni: Laverda, anteriore e posteriore a tamburo centrale da 230 mm. a doppia camma.
Ruote: cerchi in alluminio a raggi Borrani , pneumatici 3.25-18 anteriore, 4.00-18 posteriore, pressione di gonfiaggio ant. 1,8 bar, post. 2,2.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2.190, interasse 1.490, larghezza manubrio 680, altezza max. 1.050, altezza sella 800, altezza pedane 300, luce a terra 170, peso a vuoto 218 kg.
Prestazioni: velocità max. 190 km/h, consumo 6 litri per 100 km (16,6 km/l).

 

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