Jim Clark

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Oggi 7 aprile 2018 ricorre il cinquantenario della scomparsa di Jim Clark , non posso non raccontare la storia di un pilota (purtroppo non ho mai potuto vederlo correre) del quale fin da giovane ,appassionato di F1, ho letto le sue gesta e per me è diventato un mito.
James Clark Jr., detto Jim (Kilmany, 4 marzo 1936 – Hockenheim, 7 aprile 1968) è considerato uno dei migliori piloti di Formula 1 di tutti i tempi. Jim non aveva uno stile di guida particolare , non era uno stratega , aveva però un grande dote , era maledettamente veloce , molto veloce , sempre , ovunque , in ogni condizione e con qualsiasi tipo di macchina.
Jim , unico figlio maschio di una ricca famiglia di agricoltori scozzesi, iniziò a correre, tenendo all’oscuro i propri genitori, con una Sunbeam, per poi passare a una DKW e in seguito a una Porsche 1600. Nel 1958 cominciò a prendere parte a eventi nazionali a bordo di una Jaguar D-Type ed ebbe modo di affrontare in pista lo stesso Colin Chapman (in futuro patron del team Lotus di F1) , l’uomo che lo lanciò nel mondo della Formula 1.
Inutile dire che il connubio Clark-Chapman diventò negli anni una coppia quasi imbattibile , il progettista inglese forniva vetture estreme ed il grande Jim con il suo immenso talento le portava alla vittoria.
1961
Esordio in F1 , per regolamento cilindrata di 1.500 cc. . Quell’anno ottenne la prima vittoria in una gara di Formula 1, al Gran Premio cittadino di Pau, ma sul finire dell’annata fu protagonista di un episodio drammatico: al Gran Premio d’Italia ebbe una collisione presso la curva Parabolica, con la Ferrari di Wolfgang von Trips che uscì di pista, causando la morte del pilota e di 15 spettatori.
1962
Nella prima gara del 1962 debuttò la Lotus 25, prima vettura di F1 con telaio monoscocca e così essenziale da sembrare “cucita” attorno al pilota, Clark ne divenne il miglior interprete e dopo le prime vittorie il binomio uomo-macchina fu soprannominato Jim 25. Compì autentiche imprese su circuiti leggendari , Spa-Francorchamps, Silverstone , Watkins Glen , concluse il campionato al 2° posto causa un ritiro per guasto al motore all’ultimo gran premio della stagione in Sud Africa dopo aver dominato la gara. Durante l’anno nei weekend liberi dai gran premi correva e vinceva in gare di turismo con una Ford Cortina Lotus sempre gestita dalla scuderia di Chapman.
1963
Il 1963 fu un anno ricco di vittorie, Clark alla guida della Lotus 25 vinse 7 gare su 10 e conquistò il suo primo campionato del mondo di F1. L’eclettico campione scozzese vinse anche altre gare fuori campionato, partecipò anche alla 500 Miglia di Indianapolis giungendo 2° al debutto.
1964
Il 1964 non fu altrettanto fortunato, vinse 3 gare di F1 , ma la stagione fu costellata da svariati ritiri per cedimenti meccanici, riuscì comunque a classificarsi 3° nelle classifica finale. Seconda partecipazione ad Indianapolis dove fu vittima di un pauroso incidente causato dal cedimento di un mozzo. Si aggiudicò il Campionato Inglese Turismo con una Ford Cortina Lotus.
1965
Nel 1965 Clark bissò la vittoria del campionato del mondo con la Lotus 33 cogliendo 6 vittorie, disertò il Gran Premio di Monaco per andare a correre nel catino dell’Indiana e alla terza partecipazione conquistò la mitica 500 Miglia. A oggi Clark è l’unico pilota ad aver vinto il mondiale di F1 e la 500 Miglia di Indianapolis nello stesso anno.
1966
Nel 1966 il nuovo regolamento tecnico di F1 impose l’innalzamento della cilindrata dei motori da 1.500 a 3.000 cc e molte squadre, si trovarono impreparate. Clark iniziò la stagione con la Lotus 33, dotata di un Coventry Climax maggiorato a 2.000 cc e fu comunque in grado di ottenere la pole position nella gara inaugurale a Monaco, e di mettersi in mostra nonostante l’evidente inferiorità tecnica a volte imbarazzante nei confronti degli avversari. Verso fine stagione fu approntato il complicato motore BRM H16 3000 cc con cui Clark vinse il Gran Premio degli Stati Uniti, unica vittoria in F1 di un motore a 16 cilindri.
1967
Anche nel 1967 fu un anno di transizione per il Team Lotus, Clark usò diversi tipi di vetture e di motori: la Lotus-BRM per la prima gara in Sud Africa, poi la vecchia Lotus 33 per Montecarlo. A quel punto iniziò la collaborazione con la Cosworth che aveva realizzato un 8 cilindri con marchio Ford per il sostegno economico dato dalla casa automobilistica statunitense e sulle Lotus fu installato il Cosworth DFV, destinato a diventare il motore di maggior successo nella storia della Formula 1, la prima vittoria fu appannaggio di Clark con la Lotus 49 al Gran Premio d’Olanda. A fine stagione Clark poté comunque contare quattro vittorie nei Gran Premi.
1968
Jim Clark iniziò la stagione 1968 con una vittoria nel primo Gran Premio disputatosi a Kyalami, coadiuvato da una Lotus particolarmente competitiva. Tutto faceva pensare a un campionato dominato dal campione scozzese, ma il 7 aprile, durante una gara di Formula 2 a Hockenheim in Germania ebbe l’incidente fatale. Le cause non furono mai accertate, anche se l’ipotesi più verosimile è quella del cedimento meccanico. All’arrivo dei medici il cuore di Clark batte ancora, ma clinicamente Jimmy è ormai morto. Il campionato 1968 venne poi vinto dal compagno di squadra di Clark, Graham Hill.
Durante la sua carriera in Formula 1 Clark ha corso 72 Gran Premi vincendone 25, con 33 pole position (tuttora il miglior rapporto vittorie/partecipazioni e pole position/partecipazioni), e detiene il record dei Grand Chelem (i Gran Premi in cui si ottiene la vittoria stando sempre al comando oltre alla pole e al giro più veloce in gara cosa che ha fatto per 8 volte), ma ha gareggiato e vinto con molti altri tipi di auto e in molte differenti serie automobilistiche tra cui la Tasman Series e il British Touring Car Championship. Jim Clark è sepolto nel cimitero di Chirnside, nel Berwickshire.

P.S. da notare la vettura n.82 (la vincitrice della 500 Miglia di Indianapolis) con le sospensioni asimmetriche.

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