Fiat 1100/103

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Salve amici voglio condividere con voi un mio ricordo. La prima automobile di cui ho memoria.
Nella mia infanzia mio padre possedeva una Fiat 1100/103 nera . Ricordo che rimase in possesso di tale autovettura fino al 1977 in quanto alla mia età di quattordici anni iniziò ad insegnarmi a guidare, dapprima nei classici stradoni di campagna ( faceva il meccanico e si recava spesso a fare dei lavori presso trattori di contadini) ed in seguito anche sulle strade asfaltate, quarant’anni fa il traffico al mio paese Fiesso Umbertiano non era molto intenso.
La Fiat 1100/103 vide la luce nel 1953 le soluzioni tecniche erano classiche: motore anteriore , trazione posteriore, avantreno a ruote indipendenti con balestra trasversale, retrotreno a ponte rigido con balestre longitudinali e freni a tamburo su tutte le ruote. Si trattava di un’autovettura totalmente nuova, dotata di scocca portante e moderna carrozzeria con parafanghi integrati a 4 porte e 3 volumi, a coda corta tondeggiante. Per quanto riguarda il motore era dotata del classico 4 cilindri in linea con albero a camme laterale, della cilindrata di 1089 cc. , alimentato da un carburatore Solex 32 BIC raggiungeva la modica potenza di 32 CV.3.

Le soluzioni tecniche (a parte il passaggio alla soluzione monoscocca) erano però classiche: trazione posteriore, avantreno a ruote indipendenti con triangoli sovrapposti, molle e ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto, barra stabilizzatrice trasversale; retrotreno a ponte rigido con balestre longitudinali semiellittiche, ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto, barra stabilizzatrice trasversale; freni a tamburo su tutte le ruote. Tuttavia non mancava qualche novità, come il telaietto ausiliario che sosteneva il gruppo motore-cambio al quale era ancorata la sospensione anteriore. La 103, messa sul mercato nell’aprile 1953 in due versioni, la Tipo A, più economica, e la Tipo B, maggiormente rifinita e accessoriata. Nel marzo del 1954 fu presentata anche la 103 Familiare, detta giardinetta.

La 103 ottenne grande successo, soprattutto nella versione berlina Tipo B (con interni meglio rifiniti, sedile anteriore a panca unica e maggiori finiture esterne ed interne con ampia scelta di colori).

Piacque decisamente meno la Tipo A, disponibile solo in grigio topo e con allestimento troppo spartano, per un risparmio all’osso a danno del comfort oltre che dell’eleganza: sedili separati anteriormente (perciò meno confortevoli viaggiando con 3 persone davanti) e solo in tessuto grigio a righine, mancanza riscaldamento abitacolo, aletta parasole solo sul lato guida, mancanza maniglie d’appiglio per i passeggeri posteriori, mancanza alloggiamento autoradio interno vettura, parziale mancanza delle modanature sulle fiancate, e persino mancanza della scritta “Fiat 1100” sul baule posteriore.

La Familiare infine era apprezzata da artigiani e commercianti.

Nell’ottobre del 1953 fu lanciata la versione 103 TV (Turismo Veloce) potenziata a 48 CV, in seguito diventati 50, contro i 36 delle altre versioni, albero di trasmissione in due parti collegate da un giunto, carburatore doppio corpo Weber, rapporto di compressione più elevato, rapporti al ponte diversi, verniciatura bicolore, finiture più ricche, “codine” al bagagliaio e terzo faro centrale, antinebbia, inserito nella mascherina.

Al Salone di Ginevra del marzo 1955 fu presentata la 103 Trasformabile: realizzata dalla Sezione Carrozzerie Speciali della Fiat, era una piccola spider a 2 posti, con tratti americaneggianti (anche se non molti furono esportati negli Stati Uniti) e meccanica della 103 TV berlina.

Nel 1956 un restyling interessò la 103 berlina e familiare, dando vita alla serie 103 E. Oltre ad alcune modifiche al frontale (nuova mascherina con faro antinebbia centrale come la 103 TV del 1953, indicatori di direzione sotto i fari, profilato cromato laterale di foggia differente, diversa forma del maniglione posteriore contenente anche la luce targa) ed agli interni (plancia, strumentazione, riscaldamento, rivestimenti, schienale del sedile posteriore ribaltabile per aumentare la capacità di carico), la berlina beneficiò di un nuovo disegno dei fanalini posteriori e di un diverso posizionamento della ruota di scorta nel vano bagagli. La verniciatura bicolore era disponibile solo per le varianti familiare e TV. Dal punto di vista tecnico, oltre a motori leggermente potenziati (40 CV per le versioni normali e 53 per le TV), tutte le versioni adottarono l’albero di trasmissione in due parti. Le versioni Trasformabile, invariate esteticamente, adottarono il motore da 53 CV. La velocità massima dichiarata per la berlina E TV era di circa 140 km/h però, singolarmente, una prova su strada di allora vide la vettura “fermarsi” a soli 128 km/h, inferiori anche ai 131 km/h raggiunti nel 1990 in un’altra prova su strada, come auto d’epoca, di una TV prima serie del 1953 mai restaurata e in ottime condizioni originali. Il modello TV venne, in ogni caso, esplicitamente apprezzato da Enzo Ferrari.

Al Salone di Torino dell’autunno 1957 uscì la serie 103 D (conosciuta anche come modello 58), contraddistinta soprattutto dall’incremento delle dimensioni grazie a un bagagliaio più lungo e più capiente, mentre le TV berlina e Trasformabile furono rimpiazzate dalle nuove 1200.

Nel marzo del 1959 un ulteriore restyling diede vita alla serie 103 H (definita anche come “Tipo Lusso“) che andò ad aggiungersi alla 103 D: il nuovo modello si distingueva dalla versione base per il motore più potente ma anche per un equipaggiamento più ricco, per allestimenti interni più curati, per una diversa mascherina anteriore, per la verniciatura bicolore e per l’aggiunta di profili e fregi cromati quali le “rondinelle” sulle codine. Nel 1959-1960 la gamma era pertanto composta dalla versione base (103 D), dalla versione Lusso (La 103 era dotata di carrozzeria a tre volumi 4 porte (2 controvento e 2 a favore di vento), dotata di leva del cambio al volante (un classico per il periodo) e dotata sia anteriormente che posteriormente di sedile a panca unica permetteva ospitare sei persone a bordo.

Ricordo sempre con piacere tale autovettura nonostante non avesse nulla di particolarmente interessante.

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